Quando un Paese è in guerra, la popolazione sa che sta andando incontro a preoccupazioni, a disagi enormi, dovrà combattere contro la paura e soprattutto contro la morte.
Quando la guerra è psicologica, hai paura anche a combattere la paura stessa.
La morte non sembra essere prevista ma,anzi, diventa l'arma di terrore.
Come riuscire a creare un Paese mosso da paura e rendere il popolo inerme, terrorizzato ma allo stesso tempo bloccato?
L'involuzione, ovviamente.
E come ci si sente a vivere in un Paese dove tutti sono bloccati mentre tu provi ad evolverti?
Noi parliamo di un punto di vista femminile e quindi canalizziamo il discorso verso questo punto: le donne.
Dimentichiamo i moralismi facilissimi e scivolosi come bucce di banana a tradimento.
  • Prendiamo i luoghi comuni che diventano oggi giorno la sola verità degli italiani: le donne sono tutte zoccole
  • le donne sono complicate e difficili
  • le donne sono tutte nevrotiche ed esaurite
  • le donne seguono solo i soldi
  • le donne hanno l'istinto materno ecco perchè sono più buone degli uomini
  • le donne hanno l'istinto materno ecco perchè governano meglio
  • le donne sono più intelligenti
  • le donne possono avere tutto grazie alle tette e alla bella presenza
  • le donne lesbiche sono delle mignottelle vogliose
  • le donne che indossano vestiti succinti in fondo lo stupro se lo vanno a cercare
  • le donne che lavorano rompono di più le palle
  • le donne insegnanti sono le più stronze

Tutti questi luoghi comuni sono diventati ormai leggi universali.
Le stesse donne ne parlano con convinzione e forza.
La donna che vuole emanciparsi deve mostrare femminilità, grinta e comportarsi come il peggiore degli uomini.
Deve essere una puttana a letto, una complice sempre, una mamma,una moglie.
E le donne ci credono davvero!
Come hanno fatto a convincerle?
Come sono riusciti a convincere le donne che le femministe sono delle lagnose esagerate e delle presuntuose?
Semplice...con la paura.
La paura di invecchiare e di perdere così marito, amanti ecc.
Perchè le donne hanno paura di perdere marito, amante ecc.? Non dovrebbero considerare l'uomo che le abbandona per lo sfiorire degli anni, dopo tanti anni di vita vissuta insieme, un grandissimo troglodita monocellulare?
Perchè hanno paura di perdere una persona simile?
Perchè ormai è inculcata in loro come un virus l'idea che se non sei bella,forte e figa non sei niente.
Ti voltano tutti le spalle, perdi tante occasioni, perdi tutto.
Il giudizio è l'arma, unita alla paura della morte.
La paura di essere giudicati che supera qualunque cosa.
Cosa ha spinto le donne alla paura del giudizio?
Basta solo accendere la televisione a qualunque orario per esplorare la perversione di alcune trasmissioni: giudicano sempre tutto e tutti.
In alcuni ridicoli talk show, le conduttrici ( spesso completamente mummificate anche a vent'anni), parlano di donne con " le palle".
Poi ti spiattellano la megamodella di colore, la ragazzetta svestita perfetta nello schermo.
Tutte senza alcun difetto, la luce le patina talmente che è impossibile capire che sul loro copro ci sia pelle e non una forma superiore di plastica lucida e colorata.
Tutte sono straperfette, anche all'una del pomeriggio, mentre mangi e sei scoglionata ti ritrovi cadaveri eccellenti che parlano spesso con voce melliflua o trapanante.
Tutte le trasmissioni di rai e company amano rendere partecipe lo spettatore di faide tra amici, mariti, parenti, tutti a giudicare.
E si ritrovano lì le donne a giudicare altre donne in maniera ferocissima.
E questo giudizio non si ferma al tubo catodico.
Per strada si giudicano altre donne per il loro comportamento, la voce, la postura, come è vestita.
Così si raggiunge la follia senza senso: se un sabato sera non indossi tacchi alti e ti presenti senza trucco, sei bollata come la strana.
Le donne osservano le loro scarpe da ginnastica e pensano " Cazz.....forse avrei dovuto mettere i tacchi in fondo è sabato!".
Non pensano " Ma scusa...che cazzo c'entra il sabato con i tacchi??".
Il sabato è la serata della follia, tutto il resto è un giorno qualunque.
Non puoi esprimere allo stesso tempo un giudizio diverso dalla massa: se affermi che nella vita non vuoi avere figli, se dici che te ne freghi di mettere i tacchi ad una festa, se detesti le minigonne, se viaggi da sola e ne sei entusiasta, vieni bollata come strana, "alternativa"( per le più piccine si spera eh) oppure ti marchiano come omosessuale.
Difficile esprimere opinioni diversissime perchè intralci con il cammino di paura che le altre donne intraprendono.
Si sentono fortissime, sicure della propria corazza, del proprio cerchio protetto che è la loro società.
Così tutte seguono tutte, in cerchio, girando in tondo e autocontraddicendosi.
Allo stesso tempo è fondamentale l'individualismo e il dover essere al centro di tutto.
La donna dev'essere al centro di un grosso faro e guai se un'altra donna offusca quella luce.
La donna dev'essere apprezzata per le qualità fisiche prima che quelle intellettuali: meglio sei bella stasera che stasera hai detto una cosa davvero bella e intelligente.
Non è soddisfatta finchè qualcuno non abbia apprezzato le ore di trucco, i giorni di creme e tutti i sacrifici fatti, incluso il non mangiare niente di ciò che si vuole per essere magra, anzi no...magrissima.
Nella donna sorge una sorta di rancore incontrollato verso le donne che non seguono questa strada: non si truccano, non badano al loro aspetto in maniera compulsiva, quindi meritano che io le giudichi e meritano la derisione perchè IO ho sofferto per entrare in questo vestitino, IO sono bella, IO ho speso 60 euro per avere questo taglio.
Se una donna intelligente ma non curatissima, che tiene alla propria femminilità seguendo un proprio stile, rispettando le idee altrui, attrae l'attenzione di qualcuno, la donna giudicona deve assolutamente giudicare il tutto in maniera negativa autoinducendosi al rancore incontrollato e qui scatta la domanda " perchè ti sta antipatica? A me piace molto" - " Non lo so..è un odio A PELLE".
Mai sentita questa frase? Mai detta?
Scommetto spesso.
Ma dannazione...ooooooops! Siamo scivolati sulla buccia del trito e ritrito quindi siamo oneste: tutte noi in fondo in fondo viviamo con questa paura del giudizio.
Siamo tutte in guerra, sempre e costantemente.
Anche la donna più sicura del Mondo, quella più attivista e convinta delle proprie scelte di vita, riesce a sentirsi inadeguata, nascondendolo magari con la foga nell'esprimere certi giudizi oppure semplicemente giudicando a sua volta l'altra, quella giudicona, quella che vive nella società "perfetta".
Il rancore fa sprecare tante energie ed è dura essere "normali" adesso, in Italia, dove la figura della donna è e sarà per secoli quella dell'oggetto.
Essere oggetto non significa solo essere apprezzata per aspetti meramente estetici ma, anzi, essere giudicata sempre.
Il giudizio è la nuova bomba atomica.
Provate a mettere ogni tanto un fiore nei vostri cannoni e trasformate le vostre travi in una bella mensola dove appoggiare libri o la vostra collezione di dvd.

Walai


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